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03 apr 2020

SITO INPS: 600 € BOOM DI RICHIESTE, IL DATABASE VA IN TILT, HACKERS ALL'ATTACCO

SITO INPS: 600 € BOOM DI RICHIESTE, IL DATABASE VA IN TILT, HACKERS ALL

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In questi giorni tramite il decreto Cura Italia il governo ha stanziato un bonus di 600 euro ai lavoratori autonomi che ha comportato, nella giornata di oggi mercoledì 1° aprile, un boom di domande senza precedenti, mandando in blocco i sistemi dell'Inps.

Infatti, nonostante l’ente avesse smentito il click day (ovvero la valutazione delle domande in ordine cronologico) a partire dalla mezzanotte il sito dell’Inps è stato preso d’assalto, mandando letteralmente in tilt tutti i sistemi.

La situazione, dopo l'accoglienza delle prime domande, è degenerata, arrivando ad un picco di richieste che ha portato il sito dell'ente nel caos totale. Difatti le problematiche riscontrate sono diverse: si passa da chi non riusciva ad accedere al sito per presentare la domanda, a chi invece è ancora in attesa del proprio pin online. Questi problemi non sono nulla, però, se paragonati ad un fatto ben più grave. Molti utenti, una volta riusciti ad effettuare l’accesso, si sono trovati di fronte ai dati di altre persone: numeri telefonici, informazioni personali, richieste di maternità, il tutto reso pubblico dal sito.

Inizialmente, cercando di giustificare i disservizi, l'Inps ha sostenuto che il sistema è stato vittima di un attacco hacker che avrebbe interessato i loro database. La notizia è stata poi smentita, anche se resta un’ipotesi che non va per niente sottovalutata.

Ma la vera domanda che ci poniamo tutti è: COME È POTUTO AVVENIRE TUTTO QUESTO?

Secondo persone attendibili nel campo informatico la causa più probabile sarebbe l'elevato sovraccarico dei loro server che, avendo superato il limite di richieste in un unico giorno, avrebbe fatto sì che il sistema andasse in tilt, così da causare accesso a dati sensibili resi pubblici e di scambio di credenziali di accesso. L'ente non sarebbe stato pronto a gestire pienamente la situazione perché non avrebbe avuto il tempo di "attrezzarsi" a questa nuova ondata di richieste, d'altronde chi si aspettava l'arrivo di questa nuova pandemia e le conseguenze che avrebbe portato?

Sembra che ora i sistemi abbiano ripreso la loro normale attività, ma ovviamente si sta indagando meglio sulle reali conseguenze che si sono create nei primi giorni, cercando di dare una risposta certa al problema.

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